Nella vita di tutti accadono eventi spiacevoli, negativi o che generano sofferenza e dolore. Tutto ciò caratterizza la natura umana e purtroppo non lo possiamo evitare. Quello però che possiamo fare è cercare di vivere in modo costruttivo quello che ci accade. Fare ciò non significa essere sempre contenti ma cercare di affrontare le vicende della vita trovando l’”altro lato della medaglia”. Se siamo insensibili o sempre contenti anche davanti agli eventi negativi probabilmente ci stiamo difendendo anestetizzandoci o raccontandoci storie e autoingannandoci. Questo tipo di difesa caratterizza tutti e finchè è utilizzata in modo moderato ci aiuta ed è indispensabile per il nostro benessere psicologico. Se non ci “tirassimo su” ogni tanto raccontandocela un po’ probabilmente saremmo tutti terribilmente depressi. E’ anche vero però che questo tipo di difesa se prende il sopravvento diventa controproducente, ci impedisce di entrare in contatto con le nostre emozioni e di vivere una vita piena.
Voi potreste controbattere che è doloroso e spiacevole rimanere in contatto con le proprie emozioni negative.
Si è proprio così ma ritengo che solo passando attraverso quel dolore possiamo fortificarci e al tempo stesso godere appieno della vita e anche dei suoi momenti positivi.
Possiamo elaborare il nostro dolore in modo costruttivo senza necessariamente crogiolarci in esso o renderlo più doloroso di quello che già è. Ogni evento negativo che ci accade possiede quello che chiameremo “altro lato della medaglia”, ovvero un aspetto positivo e costruttivo che caratterizza ciò che di negativo ci sta accadendo. Non si tratta di un gioco di ragionamento ma di un atteggiamento generale verso quello che accade.
Ma che differenza c’è allora tra il raccontarsi una storiella per tirarsi su e cercare l’altro lato della medaglia? Non è la stessa cosa? Potreste chiedervi.
Il punto sta proprio nel trovare l’altro lato della medaglia non solo con il pensiero, razionalmente ma trovare quel qualcosa che ci risuona dentro, che ci convince a livello emotivo. Se non ci convince profondamente allora non c’è alcuna differenza con il raccontarsi qualche storiella per fare finta che le cose vadano bene. Perché ciò funzioni abbiamo bisogno di onestà e di autenticità nei confronti di noi stessi e per fare ciò non c’è nulla di più efficacie che ascoltare la propria pancia, il proprio corpo.
A volte indentificare l’altro lato della medaglia ci sembra abbastanza semplice mentre ci sono situazioni in cui ci sembra veramente impossibile. E ciò può farci ulteriormente innervosire. E’ vero ci sono situazioni più difficili e drammatiche che inizialmente ci lasciano sconcertati, tristi e con l’amaro in bocca. Pensate ad esempio ad un tradimento, ad un lutto importante o alla fine di una relazione sentimentale significativa.
Com’è possibile trovare qualcosa di costruttivo in eventi del genere?
All’inizio non possiamo fare altro che accettare il nostro dolore, la nostra sofferenza e aver cura di noi stessi. In questa fase non facciamo altro che pensare sia l’evento più brutto che potesse capitarci, ma con il tempo la penseremo ancora così? Non è detto! A volte se non fossimo passati attraverso quel fallimento o quel dolore non saremmo diventati le persone che siamo oggi e quindi non avremmo potuto vivere la felicità attuale.
Vediamo ora quale domande possiamo porci per identificare l’altro lato della medaglia negli eventi che ci accadono:
- Ho imparato qualcosa da quell’evento?
- Ci sono persone che in quel momento di difficoltà sono state pronte ad aiutarmi? O al contrario persone che credavamo amiche non ci sono state?
- Ho scoperto aspetti della mia personalità nuovi o inaspettati? Il modo di fronteggiare la situazione, il modo di comportarmi ecc…
- In seguito a questo evento negativo ho poi fatto scelte che nel futuro si sono rivelate positive o vissuto occasioni o fatto esperienze importanti? Per capirlo proviamo a chiederci se siamo disposti a liberarci adesso di ciò che è derivato di positivo dall’evento negativo.
Per rispondere a queste domande la fretta è nemica, prendiamoci tutto il tempo necessario per riflettere su eventi passati e presenti della nostra vita. Ricordiamoci che ci sono eventi totalmente fuori dal nostro controllo e che non possiamo impedire, possiamo però evitare di rendere un evento negativo ancora più negativo di quello che è.
Rimangono ovviamente situazioni particolarmente drammatiche come esser stati oggetto di violenze, abusi fisici o aver subito incidenti di notevole gravità. Oppure anche se gli eventi in sé non sono particolarmente drammatici sentiamo comunque un malessere profondo che ci influenza drasticamente lo stile di vita. In questi casi ricordiamoci che possiamo consultare il parere di un esperto. Ci vuole coraggio per farlo ma la vera sconfitta è stare male, soffrire in silenzio per cercare di fare tutto da soli vivendo male i migliori anni della propria vita.
FONTE
Mi vado bene. Autostima e Assertività di Michele Giannnantonio. Erickson Psicologia